Ho letto parecchi articoli e post sulla ormai nota affermazione “definisci bambino”. Non mi soffermerò sull’episodio, che chiaramente non approvo, limitandomi a ricordare che per la Treccani è tale l’essere umano nell’età compresa tra la nascita e l'inizio della fanciullezza e che l’ONU (art. 32) gli riconosce un’ampia tutela, prevedendo che gli Stati parti attivino tutte le misure per garantirne l'educazione, la salute, lo sviluppo fisico, mentale, spirituale, morale e sociale.
Quel che invece mi preme sottolineare è che noi occidentali siamo pronti a recuperare ed esporre definizioni chiare ed inequivocabili, ma poi siamo spesso lontani dal comprenderle a pieno e attuarle.
Ebbene, il bambino è un essere in formazione, va protetto, guidato e fatto vivere in un ambiente sicuro perché cresca in modo sano e diventi un adulto equilibrato. E proprio qui sta il punto: un bambino necessità di persone equilibrate attorno a lui, in primis i genitori. Ma questi spesso sono impegnati a fare ancora i bambini, vestendo da teenagers, scattandosi selfie improbabili con l’aiuto di app anti-età e stando costantemente aggrappati ai social. Così, direbbe Roy Batty “Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi”, ma non navi in fiamme o raggi B balenanti nel buio, bensì piccoli di 3 anni abbandonati col telefonino per ore in un angolo di casa o al tavolo in pizzeria; fanciulli di 8/9 anni in giro da soli a cavalcare bici in mezzo alla strada; ragazzini in circolo che non parlano tra loro, ma chattano ognuno per conto suo chissà con chi; bambini mai stati seguiti nei compiti di scuola, che rientrati a casa non sanno nemmeno cosa mangiano perché si siedono svogliatamente a tavola col telefonino e poi passano il pomeriggio tra tv (quando va bene), app e videogames; ragazzini iper-protetti dai genitori che li difendono incondizionatamente da professori e presidi e poi se non va bene cambiano scuola al figlio perché “poverino” non veniva compreso lì dov’era.
Quindi, tornando alla premessa, quando noi “grandi” esponiamo fieri le definizioni, dobbiamo anche, per darvi senso e sostanza, ricordarci intanto di essere più presenti coi figli. Certamente faticheremo di più e dovremo fare qualche rinuncia, ma li conosceremo meglio, potremo dialogare e comprendere di cosa abbiano realmente bisogno.
Poi, dobbiamo tenere a mente che nuoce gravemente alla salute psico-fisica del bambino l'esposizione precoce a contenuti non adatti all'età. Un ragazzino non ha ancora gli strumenti per discernere tra realtà e finzione, e i social spesso presentano una versione distorta e filtrata della vita.
Infine, i genitori devono guardarsi bene dal difendere i figli anche quando hanno torto, perché così non gli consentono di assumersi le proprie responsabilità e di avere il giusto rispetto per gli altri.
Tra il dire e il fare, è proprio vero, c’è sempre di mezzo un bel tratto di mare...