Saresti contento di poter dire sempre la tua senza essere contraddetto, senza udire rumori di fondo, fastidiosissimi brusii di disappunto? Quanto saresti felice di scorrere le pagine di un giornale e trovare solo opinioni identiche alla tua?
Certamente no, nella vita reale tu ami la dialettica e per dirla con Voltaire, daresti la vita perché chiunque possa esprimere un pensiero diverso dal tuo anche se non lo condividi.
Persino in azienda (quella illuminata) senti spesso dire che è stolto il capo che si attornia di yes man, perché nessuno lo avviserà mai che guida immerso nella nebbia fitta e sta per sbattere brutalmente. Il capo in gamba (e anche furbo) cerca collaboratori con uno spiccato senso critico, in grado di argomentare posizioni diverse dalla sua e di metterlo in guardia sugli errori che stia per commettere. Insomma, uno o più collaboratori che, come si usa dire, gli mangiano in testa e senza aver timore di loro, anzi.
Eppure quando dal mondo reale passi in rete e navighi tra siti e social, anche se lo fai credendo di usare tutte le possibili precauzioni come la navigazione in incognito, finisci inesorabilmente col rimanere invischiato nella ragnatela di un ragno eccezionalmente subdolo e col tradire tutti quei magnifici enunciati di desiderio di conoscenza e tolleranza. Addio pluralismo, addio dialettica, addio ricerca e senso critico. Entri nella famigerata bolla, la bolla di filtro, un perverso meccanismo alimentato da uno spietato algoritmo che ti porta a incontrare in rete più chi la pensa come te che chi no, esponendoti prevalentemente a contenuti che confermano le tue convinzioni preesistenti e limitano la tua esposizione a punti di vista diversi. In pratica, come se ti muovessi restando dentro il tuo guscio d'uovo, come se guardassi il mondo dalla tua testa di struzzo conficcata nel terreno, come se vivessi in un Truman Show, dove nulla accade per caso e ogni evento, tutto ciò che accade, è confezionato su misura per te.
Se questo è ciò che sta accadendo, cosa puoi fare? Libero arbitrio: resta dentro la bolla virtuale e sogna che il mondo sia tutto così come te lo dipinge il web oppure rompi la bolla, per cui non accontentarti supinamente di ciò che leggi nel web, ma rifletti, cerca altre fonti, anche contrarie. Cercale nel web, ma anche e soprattutto fuori, leggendo di più pagine di carta, cercando sui libri, confrontandoti personalmente (e non virtualmente) anche con chi sai che non la pensa esattamente come te.
Ricorda che tirare dritto per la propria strada e con le idee ben radicate sarà pure comodo e sbrigativo; sentire quelle idee crescere e rafforzarsi col plauso diffuso di chi per algoritmo ti somiglia potrà essere anche esaltante, ma alla lunga tutto questo nella società reale porta alla clusterizzazione, alla mancanza di dialogo, alla discriminazione e allo scontro, purtroppo non sempre solo verbale.